Bill Gates Clima: come evitare un disastro
Zero è il numero a cui dobbiamo mirare
Bill Gates Clima come evitare un disastro
Premetto apprezzo molto i saggi con tanti numeri e con vari passaggi logici ma questo libro di Bill Gates mi è davvero piaciuto un sacco.
L’approccio è quello di spiegare partendo da zero perché esiste un problema di emissione gas serra, quali sono le cause e come provare ad affrontare il cambiamento.
Bill Gates non ha un approccio ideologico ma un approccio molto scientifico e pragmatico.
Il libro parte subito a bomba: “Ci sono due numeri da sapere se si parla di cambiamento climatico. Il primo è cinquantuno miliardi. Il secondo è zero. Cinquantuno miliardi è il numero di tonnellate di gas serra che vengono in genere emesse nell’atmosfera su base annua nel mondo. Zero è il numero a cui dobbiamo mirare”.
Perché zero? Perché i gas serra intrappolano il calore provocando così l’innalzamento della temperatura media sulla superificie terrestre. E una volta che i gas sono nell’atmosfera ci rimangono per un tempo molto lungo. Non esiste uno scenario in cui continuiamo ad accrescere la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera e la terra smette di riscaldarsi.
L’unico modo per scrivere un articolo su questo libro è quello di condividere un sacco di dati interessnti. Qui ho provato ad estrarre i dati più significativi (o meglio quelli che mi hanno colpito di più) rispetto alla montagna di dati e statistiche citate nel libro.
Indice
1. Un solo grado potrebbe creare un mucchio di problemi
Non pensavo ma l’aumento di un solo grado della temperatura globale può essere molto critico. Abbiamo innalzato la temperatura di almeno un grado dall’epoca pre industriale ed avremo probabilmente un riscaldamento tra un grado e mezzo e tre gradi alla metà del secolo e tra quattro e otto gradi alla fine del secolo (se non faremo nulla).
Alcuni esempi. Se la temperatura aumenterà di due gradi le barriere coralline potrebbero scomparire completamente distruggendo una fonte primaria di cibo per oltre un miliardo di persone. Ci sarebbe un innalzamento del livello del mare. Secondo le stime di IPCC il livello dell’ocenano a Miami si alzerà di sessanta centimetri facendo sprofondare alcune parti della città.
Alla metà del secolo il cambiamento climatico potrebbe essere altrettanto letale del COVID-19 e nel 2100 potrebbe essere cinque volte più letale.
2. Il petrolio è meno costoso di una bibita
I combustibili fossili sono ovunque perché sono molto convenienti.
Nel libro di Bill Gates il calcolo è fatto in base al costo di un barile di petrolio nel 2020 (42$ al barile). Nonostante l’aumento vertiginoso del costo del petrolio, oggi costa 88 $ al barile, il costo di un litro di petrolio è di 0,55 $ (un barile di petrolio contiene 159 litri di petrolio).
Il prezzo del petrolio non riflette assolutamente i danni che può creare.
Alcuni fatti che mi hanno davvero colpito:
- Il mondo impiega oltre 15 miliardi di litri di petrolio ogni giorno
- Nel 2060 il patrimonio edilizio mondiale raddoppierà. È come tirar su una New York al mese per quarant’anni.
- Oggi il 40% delle emissioni globali sono generate dal 16% della popolazione mondiale. Cosa succederà quando un maggior numero di persone vivranno come il 16% della popolazione mondiale?
- La domanda di energia globale salirà del 50% entro il 2050 se la situazione non cambierà.
- Gli Stati Uniti stanno usando più gas naturale e meno carbone per generare elettricità. Perché? Perché le nuove tecniche di trivellazione l’hanno reso più conveniente. È stata una questione economica, non ecologica.
- L’industria energetica non può evolversi con la stessa rapidità di quella informatica.
- L’industria energetica è enorme: con un volume di affari di 5000 miliardi l’anno, è una delle attività commerciali più grandi del pianeta. Qualcosa così vasto oppone necessariamente resistenza al cambiamento.
I combustibili fossili sono come l’acqua
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3. Cinque consigli da seguire in qualunque conversazione sul clima
1. Convertire le tonnellate di emissioni in una percentuale di cinquantuno miliardi
Tutte le volte che sentiamo parlare di quantità di gas serra (o CO2e = CO2 equivalente) convertiamola in una percentuale di cinquantuno miliardi. In questo modo avremo un’idea pìu precisa di cosa stiamo parlando.
Tutte le volte che vedete una qualche quantità di tonnellate di gas serra, convertitela in una percentuale di cinquantuno miliardi, ossia le attuali emissioni totali annue (in equivalenti di anidride carbonica).
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2. Avere ben presenti quali sono le attività umane che generano gas serra
Produzione industriale (cemento, acciaio, materie plastiche) | 31% |
Produzione energia elettrica | 27% |
Agricoltura e allevamento | 19% |
Trasporti (aerei, camion, navi mercantili) | 16% |
Riscaldamento e condizionamento | 7% |
Consiglio: Ricordate che le emissioni derivano da cinque diversi tipi di attività e abbiamo bisogno di soluzioni per ciascuno di essi.
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3. Di quanta energia stiamo parlando?
Consiglio: ogni volta che sentite “kilowatt”, pensate a “casa”. “Gigawatt”, pensate “città”. Cento o più gigawatt, pensate “grande attenzione”.
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Il mondo | 5000 Gigawatt |
Gli Stati Uniti | 1000 Gigawatt |
Una città di media grandezza | 1 Gigawatt |
Una cittadina | 1 Megawatt |
Un’abitazione americana media | 1 Kilowatt |
4. Di quanto spazio c’è bisogno?
Quanta energia elettrica (W/m2) possiamo generare per metro quadrato?
Conbustibili fossili | 500-10000 |
Nucleare | 500-1000 |
Solare | 5-20 |
Idroelettrica | 5-50 |
Eolica | 1-2 |
Legno e altre biomasse | Meno di 1 |
Consiglio: se qualcuno vi dice che una certa fonte (eolica, solare, nucleare o altro) può fornire tutta l’energia di cui il mondo ha bisogno, cercate di appurare quanto spazio sarebbe necessario per produrre tutta quella energia.
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5. Quanto costa l’energia?
La ragione per cui emettiamo tanto gas serra è perché le attuali tecnologie energetiche a disposizione sono le più convenienti. Quasi tutte le tecnologie ad emissione zero sono più costose: tali costi aggiuntivi sono chiamati Green Premium.
I green premium ci aiutano a capire quanto costerebbe utilizzare le tecnologie ad emissioni zero.
4. Produzione industriale (31%)
Il 31% della CO2 mondiale è prodotta da come produciamo i materiali (acciaio, cemento, plastica, vetro). L’emissione del Gas serra avviene in tre fasi:
- Quando usiamo combustibili fossili per generare elettricità di cui le fabbriche hanno bisogno per funzionare
- Quando li usiamo per generare il calore necessario a diversi processi produttivi
- Quando produciamo effettivamente questi materiali, per esempio con l’inevitabile rilascio di anidride carbonica nel procedimento per ottenere il cemento.
Tra tutti i materiali il cemento rappresenta il caso più complicato. La cosa che che sconvolge è quanto cemento producono paesi come la Cina. La Cina ha prodotto nel periodo 2001-2016 più di quanto ne abbiano prodotto gli Stati Uniti nell’intero ventunesimo secolo (1901-2000).
Qual è il cammino per azzerare le emissioni derivanti da attività industriale:
- Elettrificare tutti i procedimenti possibili
- Ricavare tale energia elettrica da una rete decarbonizzata
- Usare la cattura di anidride carbonica per assorbire le emissioni residue
- Utilizzare materiali più efficienti.
5. Produzione di energia elettrica (27%)
- Oggi due terzi di tutta l’elettricità generata dal mondo viene ricavata da combustibili fossili (Statistical Review of World Energy 2020)
- L’elettricità, nonostante è così importante, è diventata poco costosa: la ragione è che i combustibili fossili sono molto convenienti.
- Convertire l’intero sistema elettrico Americano ed Europeo in fonti a zero emissioni innalzerebbe i prezzi al dettaglio del 15/20%. L’Africa e l’Asia sono nella posizone più difficile. Negli ultimi decenni la Cina ha liberato dalla povertà centinia di milioni di persone e c’è riuscita anche grazie alla costruzione di centrali elettriche a carbone a bassissimo costo.
- I principali limiti delle energie verdi sono:
- intermittenza
- affidabilità
- trasporto dell’energia è molto complicato: l’energia è generata dove sono le centrali poi va trasportata.
Oggi, gli Stati Uniti spendono solo il due per cento del proprio PIL per l’elettricità, una cifra incredibilmente bassa tenendo conto di quanto dipendiamo da essa.
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6. Agricoltura e Allevamento (19%)
- L’allevamento di animali ai fini alimentari contribuisce in modo determinante all’emissione dei gas serra
- Più aumenta la popolazione nel mondo, più aumenta la producuzione di cibo e più aumenta la produzione di gas serra. L’unico modo per interrompere questa spirale è quello di produrre il cibo con dei metodi differenti rispetto a quelli usati ora.
- Il maggiore gas serra prodotto da peti e rutti del bestiame è il metano. Questo contribuisce da solo a circa il 4% di tutte le emissioni globali. Un’altra causa di emissioni serra è la popò. Quando si decompongono gli escrementi rilasciano una miscela di potenti gas serra.
- Poi ci sono i fertilizzanti. I fertilizzanti erano responsabili di 1,3 miliardi di tonnellate di emissini di gas serra nel 2010 e questa cifra salirà a 1,7 intorno a metà secolo.
- Anche la deforestazione è qualcosa che sta complicando molto le cose. Secondo la Banca Mondiale dal 1990 il mondo ha perso quasi un milione e trecentomila chilometri quadrati di foreste (si tratta di un’area più grande del Sud Africa). Ci sarebbe bisogno di coripre cinquanta acri di alberi, piantati in zone tropicali, per assorbire le emissioni prodotte da un americano medio nel corso della sua vita.
Nell’agricoltura, il principale colpevole non è l’anidride carbonica ma il metano, che provoca un riscaldamento per molecola ventotto volte superiore alla CO2
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7. Trasporti (16%)
- I veicoli per i passeggeri sono responsabili di quasi la metà delle emissioni (47%).
- I mezzi pesanti ne producono un altro trenta per cento (30%)
- Gli aerei contribuiscono alle emissioni totali con un 10% così come anche le navi portacontainer e altre imbarcazioni mercantili.
- Il resto lo fanno i treni (3%)
Nel caso dei trasporti il futuro a zero CO2 è in sostanza questo:
- usare l’energia elettrica per alimentare il maggior numero possibile di veicoli (autovetture, autobus a autocarri leggeri)
- sviluppare carburanti alternativi a basso costo per gli altri (autotreni a lunga percorrenza, treni, aerei e navi)
8. Riscaldamento e condizionamento (7%)
- Caldaie e boiler sono responsabili di un terzo di tutte le emissioni mondiali derivanti dagli edifici.
Il cammino per azzerare le emissioni carboniche nel riscaldamento assomiglia molto a quello per le autovetture:
- Elettrificare più possibile, eliminando boiler e caldaie a gas naturale sostituendole con pompe di calore elettriche.
- Sviluppare combustibili puliti per il tutto il resto
Conclusioni
Bill Gates Clima Come evitare il disastro
- Il problema è estremamente complesso, riguardando quasi tutte le attività umane.
- Abbiamo a disposizione alcuni strumenti che dovremmo impiegare subito per ridurre le emissioni.
- Non abbiamo tutti gli strumenti che ci servono. Dobbiamo abbassare i Green Premium in tutti i settori, il che significa che dobbiamo sviluppare molte innovazioni.
La cosa che mi colpisce è che ci sono ancora tante persone che pensano che non esista un problema di cambiamento climatico e in ogni epoca ci siano stati questi cambiamenti climatici. In tanti non sono convinti oppure pensano che sia in atto una cospirazione per farci spendere di più.
Basta vedere cosa è successo nel 2020 durante la pandemia. Nel 2020 l’emissione di CO2 è crollata (vedi grafico qui sotto – Statistical Review of World Energy – 2022) per poi riprendere vigorosamente nel 2021.
Gli uomini saranno talmente ciechi e testardi da non affrontare questa situazione ed attendere il tracollo finale?
È proprio giunto il momento di metterci la faccia.
Certo, il cambiamento climatico è reale, e i suoi effetti saranno gravi, ma abbiamo già tutto quello che ci serve per fermarlo.
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Chi è Bill Gates?
Se oggi vado a letto non avendo fatto niente di nuovo rispetto a ieri, allora oggi è stato sprecato
Bill Gates
William Henry Gates III, o più semplicemente Bill Gates, è un imprenditore e programmatore statunitense ma, soprattutto, è il fondatore di Microsoft Corporation, azienda leader mondiale nel settore informatico. Bill nasce a Seattle il 28 ottobre del 1955.
Il nome di Bill Gates è, dal 1987, nella lista delle persone più ricche del mondo secondo la rivista Forbes: dal 1995 al 2017, tranne che per quattro anni, ha il titolo di persona più ricca del mondo con un patrimonio pari a 89,9 miliardi di dollari (ottobre 2017). Nel 2017 è stato superato da Bezos, il fondatore di Amazon.
Il 27 giugno 2008, dopo trentatré anni, Gates dà ufficialmente le dimissioni da amministratore delegato di Microsoft per dedicarsi a tempo pieno alla Fondazione Bill & Melinda Gates insieme alla moglie.
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