Bruno Munari, Da cosa nasce cosa


Bruno Munari da cosa nasce cosa

Creatività non vuole dire improvvisazione senza metodo

Bruno Munari Da cosa nasce cosa

Chi è uno dei massimi esperti mondiali di design e creatività? Nessuno potrà contraddirmi se dico Bruno Munari.

E come possiamo farci una piacevole chiacchierata con lui?

Beh direi proprio di partire da uno dei suoi libri diventati un cult Da cosa nasce cosa (1981).

È un libro sulla creatività e sul metodo progettuale di Munari.

Ma stai scherzando? Creatività e metodo progettuale? Ma che c’azzecca la creatività con un metodo progettuale?

Eh si, tutti siamo cresciuti con l’idea del creativo come il genio che fa una vita sregolata ma alla fine si salva con l’idea geniale. Nella realtà succede proprio l’opposto e Munari ce lo spiega in maniera lineare e attraverso modelli molto semplici.

Il libro è pieno di esempi di applicazione del metodo e anche pieno di figure e schizzi, insomma un bel condensato per chi è alla ricerca di un po’ di idee.

I miei capitoli preferiti sono: un libro illeggibile, l’evoluzione del rasoio a mano, i prelibri, semplificare, la lampada di maglia, giochi e giocattoli, un viale di alberi diversi e riciclaggio.

L’unica cosa che non mi è piaciuta del libro è l’edizione economica Laterza: non è il massimo nè a livello di foto e di impaginatura e nè a livello di qualità della carta.

In questo articoli voglio lasciarvi un antipasto abbondante del libro: le risposte di Munari a quattro domande e la sintesi del suo metodo progettuale.

Che cos’è la creatività?

È bene fare subito una distinzione tra il progettista professionista, che ha un metodo progettuale, grazie al quale il suo lavoro viene svolto con precisione e sicurezza, senza perdite di tempo; e il progettista romatico che ha un’idea “geniale” e che cerca di costringere la tecnica a realizzare qualcosa di estremamente difficoltoso, costoso e poco pratico ma bello.

Bruno Munari Da cosa nasce cosa

Creatività è metodo e sperimentazione.

L’idea romantica della creatività come pura improvvisazione è una grande cavolata. Bruno Munari insiste molto su questo punto, la creatività non vuol dire improvvisazione senza metodo.

Cosa significa semplificare?

Semplificare è un lavoro molto difficile e richiede molta creatività. Complicare è molto più facile.

Bruno Munari Da cosa nasce cosa

Semplificare vuol dire cercare di risolvere il problema eliminando tutto ciò che non serve alla realizzazione delle funzioni.

Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare.

Bruno Munari

Che cosa è un problema?

Quando un problema non si può risolvere, non è un problema. Quando un problema si può risolvere, non è un problema.

Antonio Rebolini

Un problema nasce da un bisogno, ad esempio il bisogno di avere un’autovettura più economica, oppure un diverso modo di sistemare lo spazio per i bambini in casa oppure un nuovo recipiente per il cibo più comodo.

Che cosa è il lusso?

Il lusso è la manifestazione della ricchezza incivile che vuole impressionare chi è rimasto povero.

Bruno Munari Da cosa nasce cosa

Bruno Munari spiega il lusso in modo esemplare.

Non è vero che il lusso è legato all’arroganza e al dominio sugli altri? Oppure ad un falso senso di autorità?

Il lusso attira l’ammirazione degli ignoranti i quali invidiano chi vive nel lusso mentre le persone civili sanno che si tratta di finzione. Ma a chi interessa l’ammirazione degli ignoranti?

Il metodo progettuale

Il metodo progettuale non è altro che una serie di operazioni necessarie, disposte in un ordine logico dettato dall’esperienza per giungere ad un massimo risultato con il minimo sforzo.

Bruno Munari Da cosa nasce cosa

Il metodo progettuale è applicabile a qualsiasi problema? Si, questa è la forza di questo metodo.

Lo possiamo applicare per cucinare o per progettare uno spazio abitabile o per progettare un gioco oppure un libro. Può sembrare qualcosa di semplice ma la forza sta tutta nella sua semplicità.

E allora andiamo dritti alle 12 fasi che compongono il metodo descritto da Bruno Munari.

  1. PROBLEMA: Un problema nasce da un bisogno e la soluzione dei problemi migliora la qualità della vita.
  2. DEFINIZIONE DEL PROBLEMA: È necessario cominciare con la definizione del problema, che servirà a definire i limiti entro i quali il progettista dovrà operare. Se si deve progettare una lampada bisogna analizzare se deve avere un prezzo limite, se sarà distribuita nei grandi magazzini, se dovrà essere smontabile o pieghevole e così via.
  3. COMPONENTI DEL PROBLEMA: Definito il problema è necessario smontarlo nelle sue componenti per conoscerlo meglio. Si effettua una divisione dei problemi in sottoproblemi (o componenti) per poterli analizzare singolarmente e risolverli al meglio. Il principio di smontare un problema nelle sue componenti risale al metodo cartesiano.
  4. RACCOLTA DATI: Si effettua una ricerca e raccolta di dati e informazioni necessari a studiare tutte le componenti del problema. Tornando all’esempio della lampada si raccolgono tutti i cataloghi di industrie che producono lampade.
  5. ANALISI DEI DATI: I dati poi sono analizzati per analizzare in dettaglio come sono stati risolti i sottoproblemi. L’analisi di tutti i dati raccolti può fornire dei suggerimenti su come non si deve fare per progettare bene una lampada e può orientare la progettazione verso altri materiali, altre tecnologie e altri costi.
  6. CREATIVITÀ: A questo punto abbiamo abbastanza materiale per cominciare la progettazione. Non si tratta di idee fantasiose ma di soluzioni creative che si mantengono nei limiti del problema.
  7. MATERIALI E TECNOLOGIE: Raccolta di altri dati relativi ai materiali e alle tecnologie a disposizione.
  8. SPERIMENTAZIONE: È a questo punto che il progettista compirà una sperimentazione sui materiali e sulle tecniche disponibili per realizzare il suo progetto.
  9. MODELLI: Da queste sperimentazioni vengono fuori campioni, prove, informazioni che possono condurre alla costruzione di modelli dimostrativi.
  10. VERIFICA:si rende necessaria a questo punto una verifica del modello o dei modelli. Si presenta il modello fiunzionante ad un certo numero di probabili fruitori e si chiede loro di dare un giudizio sincero sull’oggetto in questione.
  11. DISEGNI COSTRUTTIVI: disegni tecnici e molto precisi realizzati per comunicare tutto ciò che sarà necessario per la realizzazionedi un prototipo (es. piante, prospetti…)
  12. SOLUZIONE: è il prodotto finale che soddisfa il bisogno.

Vogliamo adottare il metodo progettuale di Munari ad una ricetta?

Bruno Munari metodo progettuale

Non ci deve essere un’arte staccata dalla vita, cose belle da guardare e cose brutte da usare.

Bruno Munari

Conclusioni

  • Creatività non vuole dire improvvisazione senza metodo.
  • Un problema nasce da un bisogno.
  • Il metodo progettuale non è altro che una serie di operazioni necessarie, disposte in un ordine logico dettato dall’esperienza pergiungere ad un massimo risultato con il minimo sforzo.
  • Il metodo progettuale serve a trovare una soluzione ad un problema.
  • Semplificare è un lavoro molto difficile e richiede molta creatività. Complicare è molto più facile.

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Chi è Bruno Munari?

Bruno Munari

Pittore, scultore, designer grafico e industriale, artista, Bruno Munari è stata una delle figure più indipendenti e influenti nella storia del design italiano e internazionale.

Nasce a Milano nel 1907 e cresce a Badia Polesine dove i genitori gestiscono un albergo. Bruno Munari ha dedicato tutta la sua vita alla creatività occupandosi di tanti progetti apparentamente molto distanti tra di loro. Inizialmente vicino al futurismo, se ne allontanò poi gradualmente dedicando la sua ricerca all’approfondimento di forme, colori e spazi. Si è occupato di pubblicità, comunicazione industriale, libri per la scuola, giochi, libri e grafica editoriale.

Muore a Milano nel 1998.

Non c’è stato un momento, nella mia infanzia e nella mia vita, in cui mi sono accorto che la mia strada sarebbe stata quella dell’artista. C’è sempre stata una specie di ‘dissolvenza incrociata’ tra la vita normale di paese e una mia attività che oggi si definirebbe ‘creativa’, provocata dalla curiosità e dalla voglia di fare qualcosa di diverso dal solito.

Bruno Munari

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