The Power law di Sebastian Mallaby
Most people think improbable ideas are unimportant. The only thing that’s important is something that’s improbable.
Vinod Khosla. The Power Law Venture Capital and the art of disruption.
Come sono nate Intel, Atari, Apple, Yahoo, Google e Facebook?
Cos’è il Venture Capital? Come è arrivata la Silicon Valley a diventare il centro tecnologico del mondo?
The Power Law di Sebastian Mallaby prova a rispondere a queste domande in modo molto dettagliato raccontando tutta una serie di aneddoti che alleggeriscono una lettura piena di dati, date e nomi.
È un libro tosto? Si, non lo posso negare, non si tratta di una lettura rilassante prima di addormentarsi, ma è un libro da leggere, assolutamente da leggere, pieno di racconti che ci fanno capire come siamo arrivati al mondo che conosciamo oggi.
Anche l’inglese non è sempre semplicissimo; è uscita da poco anche una versione tradotta in Italiano ma non so dirvi nulla sulla qualità della traduzione perchè ho letto il libro in lingua originale.
Altra cosa. Non è un libro solo per addetti ai lavori.
Ma torniamo al Venture Capital? Che cosa è?
Il significato del termine venture capital (VC) è “capitale di rischio”. In sostanza il venture capital è una forma di finanziamento che viene fornito da investitori esterni alle startup (aziende appena nate) e alle imprese in fase di espansione. Queste imprese, solitamente molto giovani, offrono prodotti o servizi in genere nuovi o rivoluzionari ma sono anche esposte ad un alto grado di rischio proprio perché sono da poco “sul mercato”.
I venture capitalist (gli investitori) sono disposti ad accettare tassi di fallimento molto elevati (anche oltre il 90%) nella speranza di identificare quei rari casi di successo astronomico che possono produrre rendimenti enormi, sufficienti a compensare tutte le altre perdite.
Alla fine tutte le aziende tech che dominano il mondo oggi sono nate attraverso questo meccanismo di rischio calcolato.
Mallaby, in The Power law, analizza l’evoluzione dell’industria del venture capital a partire dagli anni ’70, concentrandosi su come alcune figure chiave come Don Valentine e Mike Markkula hanno contribuito a modellare questo nuovo approccio di finanziamento ad alto rischio per startup innovative. Viene esaminato il ruolo cruciale di investitori come Sequoia Capital, Kleiner Perkins e Andreessen Horowitz nel sostenere aziende come Apple, Google, Amazon durante le loro fasi iniziali.
Ho provato a rielaborare il libro in ottica temporale evidenziando i protagonisti del Venture Capital negli Stati Uniti in ogni decade.
Non ho approfondito la parte relativa al mondo del Venture Capital in Cina ed in altri parti del mondo perché mi è sembrata molto limitata e con una visione molto dal punto di vista americano.
Indice
1. Gli anni 50: Arthur Rock e le prima forma di Venture Capital
Il capitolo introduttivo racconta la storia di Arthur Rock, considerato uno dei padri fondatori del venture capital moderno. Rock, nato nel 1926, iniziò la sua carriera come analista finanziario dopo la laurea ad Harvard.
Negli anni ’50, Rock intuì l’enorme potenziale della neonata industria dei semiconduttori nella Bay Area. Andando controcorrente rispetto agli investitori tradizionali, decise di dedicarsi a finanziare le piccole startup innovative in questo settore emergente.
Una delle sue prime mosse fu investire nell’azienda Fairchild Semiconductor nel 1957, mettendo a frutto la sua dettagliata ricerca sulle potenzialità della nuova tecnologia dei chip. Questo investimento ad alto rischio si rivelò un successo senza precedenti.
L’investimento inziale fu di 1.4M$ e fu sotto forma di prestito e non di azioni. Ognuno degli otto fondatori, tra cui personaggi storici come Bob Noyce e Gordon Moore (che poi ha dato il nome alla famosa legge di Moore), fu invitato a mettere 500$ per avere in cambio 100 azioni della startup. Oggi questa cifra ci fa ridere ma allora si trattava di quasi di un mese di stipendio.
L’investimento ad Arthur Rock rese 700.000$ ma soprattutto dimostrò, per la prima volta che il capitale di rischio avrebbe potuto mettere le ali al talento umano
2. Gli anni 60: Finanziamento tramite equity
Nel 1961 Arthur Rock lascia il suo lavoro di broker a NY e si sposta a San Francisco. Fonda insieme a Tommy Davis la “Davis and Rock”.
Saranno proprio loro i primi a proporre un modello di finanziamento rivoluzionario per l’epoca che fu alla base dell’esplosione del Venture Capitalism come lo conosciamo oggi: finanziamento tramite equity e non tramite prestito/debito, come successo nell’operazione Fairchild.
Lo schema era quello di lasciare ai fondatori un 45% della start-up, un 10% ai dipendenti ed il restante 45% al Partner Venture Capitalist. Il tutto sotto forma di azioni.
Con questo modello fu creata Intel.
Nel 1968 Noyce e Moore (usciti da Fairchild) comprarono 245.000 azioni ad 1$, Rock ne comprò 10.000 sempre ad 1 $ raccogliendo dall’esterno 2.5M$ ma con azioni del valore di 5$: in sostanza i due fondatori di Intel possedevano il 50% della startup nonostante avessero messo molti meno denari. Inoltre tutti gli ingegneri chiave e i manager avrebbero ricevuto delle azioni e stock options.
Si trattava di un modello in cui il successo dell’azienda avrebbe potuto arricchire non solo gli investitori e i fondatori ma un po’ tutto il team.
3. Gli anni 70: Don Valentine, Sequoia, Tom Perking, Atari, Apple e lo “stage-by-stage”approach
Gli anni 70 non iniziarono nel migliore dei modi. A partire dal 1973 si entrò in un periodo di alta inflazione e bassa crescita; infatti le IPO passarono da le mille del 1969 alle 15 del 1974.
Ma vediamo chi furono i protagonisti di quegli anni.
Le due persone che hanno rivoluzionato il mondo del Venture Capital negli anni 70 sono state Don Valentine e Tom Perkins, il primo ha fondato Sequoia Capital e il secondo Kleiner Perkins Caufield & Byers.
Don Valentine nasce nel 1932 a New York nel Bronx, Valentine ha studiato ingegneria elettrica al Fordham College e successivamente ha ottenuto un MBA dalla Stanford Graduate School of Business. Dopo aver lavorato nell’ambito delle vendite per Fairchild Semiconductor e poi per la National Semiconductor fonda Sequoia Capital, quella che oggi è una delle più importanti e influenti società di venture capital al mondo.
Il primo investimento che fece Don Valentine fu quello di ATARI.
Nel 1974, dopo aver visitato Atari, decise di non investire subito ma non abbandonò il progetto.
Capì che mancavano due cose: Atari doveva concentrarsi sul vendere il gioco PONG alle famiglie piuttosto che ai bar (come invece pensava il fondatore di Atari Nolan Bushnell, un uomo molto creativo ma molto disorganizzato) ed inoltre Atari aveva bisogno di un relaier, di un canale di distribuzione.
Don Valentine iniziò a seguire passo passo Atari guidando l’azienda verso la strada da lui tracciata: Atari creò la versione di Pong per le famiglie e firmò un contratto con Sears che ordinò 75000 console. Solo a questo punto, nel 1975 Valentine comprò 62500 azioni di Atari, quello che oggi si chiama “seed investement”.
Era solo l’inizio. Ad agosto del 1975 trovò dei finanziatori disposti ad investire 1M$ in Atari (quello che oggi si chiama “series A”investment), quando il totale volume del venture capital negli Stati Uniti era di 10M$.
Nell’estate del 1976 capì che il prossimo passo era quello di costruire una console in grado di funzionare con più giochi e non solo Pong. A questo punto serviva un investimento di 50M$ e l’unico modo era quello di trovare qualcuno disposto a comprare Atari. Non esisteva altra soluzione all’epoca.
Atari fu venduta alla Warner per 28M$.
Senza saperlo Don Valentine aveva impostato un nuovo approccio nel mondo del venture capital: lo “stage-by-stage approach” cioè guidare passo passo le startup fino a renderle di successo.
Altra data importante è il 1972, quando Kleiner, il fondatore di Fairchild Semiconductor, e Tom Perkins, un executive di HP, fondano il fondo Kleiner and Perkins con sede a 3000 Sand Hill Road, quello che, negli anni, è diventato l’epicentro mondiale del Venture Capital.
Alla fine del 1974 riuscirono a raccogliere 2.5M$.
Furono i primi a creare il modello di incubazione di start-up come lo conosciamo oggi. Nel 1984, i quattordici investimenti fatti generarono un profitto combinato di 208M$, di cui il 95% fu generato solo da due start-up Tandem e Genertech. Si iniziò allora a capire la così della “Power law”, la legge della potenza.
Ma Kleiner e Perkins commisero un errore molto costoso, si rifiutarono di incontrare Steve Jobs.
Fortunatamente Steve Jobs riuscì ad incontrare Don Valentine.
Steve Jobs chiese a Don Valentine cosa doveva fare per essere finanziato da lui e Valentine rispose che doveva avere qualcuno in azienda che avesse esperienza di management, vendite e canali di distruzione. Don Valentine indicò tre manager e alla fine Steve Jobs scelse Mike Markulla, un manager della Fairchild, che decise di investire 91.000$ del proprio capitale su Apple.
Mike Markulla fu il primo “angel-investor”della storia.
La rete di conoscenze di Mike Markulla fu fondamentale, riuscì a convincere Mike Scott a lasciare un lavoro sicuro per diventare presidente della start-up Apple con un bel piano di azioni.
Markulla riuscì anche a convincere investitori come Venrock (il fondo della famiglia Rockfeller) che investì 300.000$ per il 10% dell’azienda e come Andy Groove, lo storico CEO di Intel.
Valentine alla fine investì in Apple ma uscì troppo presto nel 1979 mancando completamente la successiva fase di espansione dell’azienda.
Il mercato del Venture Capital stava esplodendo e l’epicentro era la California, la “Silicon Valley”: il capitale gestito dai fondi di venture capital passò da 3B$ nel 1977 a 12B$ nel 1983.
4. Gli anni 80: Cisco e 3COM
Negli anni 80 ha inziato ad esser chiaro che tutto sarebbe successo nella West Coast in California.
Nel 1973, Robert Metcalfe, dopo gli studi al MIT e ad Harvard, si trasferisce nella West Coast per lavorare presso lo Xerox Palo Alto Research Center (PARC). Lì, Metcalfe sviluppò un sistema di rete locale per connettere i computer Xerox Alto, dandogli il nome di “Ethernet”.
L’idea di Metcalfe era quella di creare una tecnologia di rete semplice, economica e decentralizzata, che permettesse a diversi computer di comunicare tra loro in modo efficiente.
Nel 1979 Metcalfe lasciò PARC e fondò 3Com (abbreviazione di “Computer Communication Compatibility”).
Nel febbraio 1981, 3Com ricevette un assegno di 1.1M$ in cambio di un terzo dell’equity. Nel 1984 3Com fu quotata in borsa generando un 15X per i suoi investitori (Sequoia fu tra gli investitori nel secondo round).
La seconda stella della costa ovest degli anni 80 fu Cisco.
Cisco Systems è stata fondata nel 1984 da Leonard Bosack e Sandy Lerner, marito e moglie, entrambi dipendenti dell’Università di Stanford. Bosack e Lerner svilupparono un router innovativo che permetteva ai computer di comunicare tra loro attraverso reti diverse, superando le limitazioni dei protocolli di rete dell’epoca.
Inizialmente, Bosack e Lerner lasciarono Stanford e finanziarono l’avvio di Cisco con un prestito bancario di $2.000. Solo tramite la conoscenza di un avvocato Ed Leonard entrarono in contatto con Don Valentine di Sequoia.
L’azienda piacque molto, avevano solo un problema, era impossibile lavorare con i due fondatori. Nonostante questo, Sequoia decise di investire 2.5M$ per un terzo di Cisco ed il controllo dell’azienda, lasciando un terzo dell’azienda ai fondatori.
Don Valentine scelse il CEO di Cisco John Morgridge (che prese il 6% dell’equity) ed il leadership team dell’azienda. Due anni dopo Cisco era diventata un’azienda di 174 dipendenti con i profitti che esplodevano.
Nell’estate del 1990 Don Valentine fu costretto a licenziare Lerner perchè non riusciva ad andare d’accordo con nessuno in azienda. Dopo il licenziamento di Lerner anche suo marito Boasck se ne andò.
Quando Cisco venne quotata in Borsa, Sequoia ottenne un profitto di 40 volte il suo investimento inziale.
Cisco Systems sarebbe diventata una delle più grandi multinazionali al mondo: dagli anni 90 al 2000 Cisco dominò l’industria del networking diventando una potentissima multinazionale.
5. Gli anni 90: Mosaic, Yahoo ed Ebay
Il browser Mosaic è stato uno dei pionieri del World Wide Web e ha svolto un ruolo fondamentale nella diffusione di Internet presso il grande pubblico.
Mosaic è stato sviluppato nel 1993 al National Center for Supercomputing Applications (NCSA) dell’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign.
Il team principale era composto da Marc Andreessen, Eric Bina e altri ricercatori.
Marc Andreessen, il leader del team che ha sviluppato Mosaic, lasciò l’NCSA e, con James H. Clark, uno dei fondatori di Silicon Graphics, Inc. (SGI), e altri quattro ex studenti e personale dell’Università dell’Illinois, fondò Mosaic Communications Corporation. Mosaic Communications alla fine divenne Netscape Communications Corporation, producendo Netscape Navigator.
Ricordiamoci bene questo nome, Marc Andreessen, perchè sarà poprio lui a diventare il protagonista del Venture Capital nei nostri anni.
Il primo investimento lo fece lo stesso Clark, investì 3M$ in Mosaic per metà dell’equity lasciando il 3% a Marc Andreessen. Investì poi in Mosaic Kleiner Perkins con un ruolo chiave svolto da Doerr e da Vinod Khosla che incontrarono i fondatori di Mosaic nel loro ufficio all’angolo tra El Camino e Castro a Mountain View.
Nell’agosto del 1995 Mosaic fu quotata in borsa con una valutazione di 293M$ molto sopra la valutazione di 5M$ fatta da Kleiner che fece un profitto di 500M$ (multiplo di 100X).
Il successo di Mosaic contribuì in modo significativo alla crescita esponenziale dell’adozione di Internet negli anni ’90. Milioni di utenti lo utilizzarono per esplorare il Web nascente e accedere a contenuti multimediali.
Ricordiamoci il nome di Vinod Khosla: sarebbe diventato uno dei più grandi investitori della nostra epoca. Il primo jackpot vinto da Vinod Khosla fu quello di Juniper Networks, un’azienda che riuscì ad inventare i router, necessari per far funzionare internet, molto più scalabili di quelli di Cisco.
Investì in Juniper 5M$ e raccolse 7B$ per il fondo Kleiner (un investimento da 1400X).
“We should do it
Khosla called Doerr, after the meeting with the founder of Mosaic – The power Law
Torniamo al 1986.
Nell’anno 1986 un giornalista di Cardiff, Moritz, reporter del Time, inizia a lavorare in Sequoia. Oggi Moritz è considerata una figura leggendaria del Venture Capital, milardiario, è uscito da Sequoia nel 2023 per motivi di salute.
Moritz capisce che il web stava crescendo in modo esponenziale e che Yahoo sarebbe diventato la nuova guida TV su scala mondiale così decide di incontrare i due fondatori Yang e Filo con i quali instaura una relazione che lo porterà ad essere scelto da loro come VC: nell’aprile 1995 Sequoia investì 970.000$ in Yahoo per il 32% dell’equity. I due fondatori trattennero il 25% dell’equity.
Michael Moritz aveva intervistato Steve Jobs nella sua carriera lavorativa precedente e sapeva come ispirare le persone, per questo riuscì a convincere Filo e Yang.
Ma non finì qui, i due fondatori di Yahoo furono contattati da un’altra figura mitologica, Masayoshi Son, il CEO di Softbank e, oggi, tra i miliardari più ricchi al mondo. Partì da zero dal Giappone, pur essendo di orgini Koreane, per studiare in California, si laureò a Berkeley, tornò in Giappone e fondò Softbank, una software house, che poì diventò l’operatore di telecomunicazioni più grande del Giappone e poi fino ai giorni nostri una Holding di investimento.
Nel novembre 1995 Masayoshi Son incontrò Moritz,Yang e Filo a Mountain View e mise sul piatto un investimento di 100M$ per il 30% dell’azienda.
I tre non reagirono bene e Masayoshi Son disse che se loro non avrebbero accettato avrebbe investito la stessa cifra sui loro competitor Excite e Lycos.
Dopo una lunga e dura negoziazione Masayoshi Son investì 100M$ in Yahoo per il 41% dell’azienda, Sequoia fu diluita al 19% e i due fondatori al 17%.
Nell’aprile 1996 Yahoo fu quotata in borsa ed il primo giorno l’azione valeva già due volte e mezzo il prezzo di quotazione. Masayoshi Son fece un profitto istantaeo di 150 Milioni di dollari.
Masayoshi Son investì poi in Alibaba da cui uscì definitivamente nel 2023 e poi acquisì ARM Holdings nel 2016.
Un’altra società di Venture Capital che fece la storia fu Benchmark Capital, fondata nel 1995 da quattro giovani ambiziosi.
Robert C. Kagle era un esperto di marketing che aveva trascorso la dozzina di anni precedenti con Technology Venture Investors. Bruce Dunlevie aveva anche una precedente esperienza nel capitale di rischio, presso Merrill Pickard Anderson & Eyre, e aveva lavorato in precedenza presso Arthur Andersen e Goldman Sachs. Originario di New York e cresciuto a Dallas, Dunlevie era un ex giocatore di football con una segreta passione per la letteratura.
Kevin Harvey aveva frequentato la Rice University come Dunlevie e aveva investito in una società di software di database mentre era ancora alla Merrill Pickard. L’ultimo, Andrew Rachleff aveva esperienza in apparecchiature di rete e telecomunicazioni.
Nel 1997, Benchmark fece quello che sarebbe considerato l’investimento di venture capital con le migliori prestazioni di tutti i tempi.
Investì 5 milioni di dollari in eBay Inc., il servizio di aste online, ottenendo una quota del 22% nella società. L’IPO di eBay del 1998 ebbe un successo straordinario; la quota di Benchmark arrivò a valere 2,5 miliardi di dollari all’inizio del 1999: un rendimento incredibile di quasi il 50.000%.
Nell’aprile 1999, le azioni di Benchmark valevano più di 5 miliardi di dollari quando venne effettuata una distribuzione parziale nell’aprile 1999.
- 1995: Benchmark è fondata
- 1997: Benchmark investe $6.7 milioni in eBay.
- 1999: La quota di Benchmark in eBay arrivò a valer $5 billion.
6. Google, Amazon e lo scoppio della bolla: si entra negli anni 2000
Con l’avvicinarsi degli anni 2000 successero due cose contrastanti:
- ci fu un boom del Venture Capital con investimenti sempre maggiori
- i fondatori di Google non si affidarono alle aziende di Venture Capital ma a degli investitori privati che in genere si chiamano “Angel Investors”.
Partiamo dai numeri del boom del Venture Capital:
- 1995: 10B$
- 1998: 30B$
- 1999: 56B$
- 2000: 104B$
E allora perchè Sergey Brin e Larry Page non si affidarono al VC? I due fondatori non volevano perdere il controllo della loro azienda e avevano bisogno di fondatori come loro che potessero aiutarli nella fase iniziale.
Spend as little as you can, beacuse every dollar of the investor’s money you get will be taken out of your ass
Paul Graham – The Power Law
Andy Bechtolsheim, fondatore di Sun Microsystems e di Granite Systems, poi venduta a Cisco Systems per 220M$, decise di investire ad agosto 1998 100.000$ in Google inc quando Sergey Brin e Larry Page non avevano ancora creato un conto in banca. Oggi Andy Bechtolsheim ha un patrimonio personale di più di 16B$.
Con lui decise di investire la stessa cifra David Cheriton, professore della Stanford University, e co-founder di Granite Systems. David Cheriton è un’altra persona entrata nel mito della Silicon Valley, oggi miliardario, co-founder di Granite Systems, tra i primi investitori di Google, VMware, co-founder di Arista Networks e ora Chief Data Center Scientist in Juniper Networks.
Il terzo investitore fu Ram Shriram, uno degli executive di Netscape che poi venderà la sua start-up ad Amazon. Il quarto ed ultimo investitore fu Jeff Bezos, fondatore di Amazon, oggi tra gli uomini più ricchi del mondo.
Google raccolse 1M$ dai quattro angel investors e cosi riuscì ad incontrare i Venture Capital nel 1999 senza avere l’urgenza del capitale.
L’obiettivo dei fondatori di Google era quello di non lasciare il controllo a nessun Venture Capital.
Dopo una lunga negoziazione, Kleiner, capitanata da John Doerr e Vinod Khosla e Sequoia, capitanata da Moritz, e Google firmarono l’accordo il 7 giugno 1999. L’accordo prevedeva il 12.5% dell’azienda ad ognuno dei due VC per 12.5M$. Nessun VC ottenne il controllo di Google.
I have never paid more money for so little a stake in a startup
Doerr – Sequoia Capital, talking about Google – The Power Law
Ci sono altre due date importanti negli anni 90:
- 1996, John Doerr con Sequoia investì 8M$ in Amazon per il 13% dell’equity
- 1999, Amazon è quotata in borsa con una valutazione di 20B$.
Cosa è successo poi? Nel 2000 è scoppiata la bolla delle dot-com. Il capitale VC passò da 104B$ del 2000 a 9B$ nel 2022. Furono licenziate 200.000 persone nella Silicon Valley tra il 2001 e il 2004.
In genere si parla del 2004 come anno in cui la crisi del 2000 venne considerata alle spalle: nel 2004 fu quotata in borsa Google.
7. Gli anni 2000: Facebook, Peter Thiel, Elon Musk, Paul Graham, Andreessen Horowitz
Verso la fine del 2004 una mattina alle 8:00 si presenta all’appuntamento con Sequoia un ragazzo di nome Mark Zuckerberg insieme a Andrew McCollum vestito con pigiama e t-shirt. A questo meeting partecipò anche Don Valentine, anche se ormai in pensione. Quando lo vide, disse a tutto il team Sequoia di non scandalizzarsi, fare finta di nulla e di non chiedere perchè indossavano il pigiama. Si trattava di un test.
Il messaggio era: “Sequoia? Che ne ce ne importa?”.
Zuckerberg non nominò Thefacebook e fece una presentazione di un’idea sul file-sharing chiamata Wirehog. Il titolo della presentazione era “The top ten reasons you should not invest in wirehog”.
Zuckerberg non voleva essere finanziato da Sequoia.
I tempi erano ormai completamente cambiati, i giovani fondatori potevano scegliere dove trovare i capitali e non volevano avere qualcuno che potesse decidere il loro destino.
Un po’ di tempo prima, Mark Zuckerberg fu contattato via mail da Sean Parker. Sean Parker aveva saputo di questo progetto lanciato all’università dal giovane Mark.
I due si incontrarono a pranzo a NY e scoprirono di essere molto vicini come nentalità. Ma chi è Sean Parker? Il fondatore di Napster, hacker, giovane ribelle, acerrimo nemico di Moritz e di Sequoia.
Mark Zuckerberg si spostò a Palo Alto nel giugno 2004 e si stabilì insieme ai suoi amici in una casa vicino a quella di Sean Parker.
Parker odiava a morte Moritz e Sequoia per averlo licenziato da Plaxo, l’azienda che lui stesso aveva fondato. Sean Parker si occupò di trovare dei finanziatori per il progetto Thefacebook. Contattò Reid Hoffman, il suo coach per il progetto Palxo.
Reid Hoffman decise di non investire nel progetto perché lui stesso stava investendo in un suo progetto social, Linkedin. Ma Hoffman mise in contatto Parker con Peter Thiel, co-fondatore di Paypal.
Peter Thiel decise di investire 500.000$ in cambio del 10% di Thefacebook, 38000$ li mise Hoffman ed altri 38000 li mise Mark Pincus, il fondatore di Zynga.
Peter Thiel era molto diverso da tutta la generazione di programmatori, ingegneri della Silicon Valley. Avvocato, filosofo e trader per un Hedge fund, esponente della controcultura della west coast.
Nel 1998 fece un lettura alla Stanford University ed incontrò Max Levchin, gli parlò dell’idea di lanciare un’azienda nell’ambito della security. Approfondì e poi decise di investire 300.000$ nell’idea di Levchin, tre volte quanto Bechtolsheim decise di investire in Google. Fondarono Confinity e chiamarono il servizio Paypal. Alla fine del 1999 si trovarono a combattere contro X.com, l’azienda fondata da Elon Musk, e supportata da Sequoia. Moritz propose ai due fondatori di fare una fusione delle due aziende ed evitare di continuare a combattere.
Dopo una lunga negoziazione la fusione ci fece ma le cose non andarono come previsto. Lotte intestine, litigi tra Theil e Moritz e licenziamento di Elon Musk. Nonostante tutto, alla fine Paypal fu venduta ad ebay nel 2002 per 1.5B$. Da questa exit Peter Thiel guadagnò 55M$.
Thiel non solo investì in Facebook ma anche in Linkedin e fondò un’altra azienda Palantir e nel 2005 fondò “Founders Fund”, una società di Venture Capital in grado di trattare con rispetto i fondatori di start-up. Qualcosa era cambiato in Silicon Valley.
Il secondo protagonista del Venture Capital degli anni 2000 è Paul Graham, anche lui come Peter Theil era convinto che l’approccio calssico al Venture Capital (tipo Sequoia) fosse sbagliato. Nel 2005 decise insieme a sua moglie di investire 100.000$, coinvolse anche i due co-founder della sua vecchia startup Viaweb, che misero 50.000$ a testa, in un Summer Founders Program. Invece dello stipendio i partecipanti avrebbero percepito 6000$ per mantenersi durante i tre mesi del programma.
Paul Graham e sua moglie chiamarono la società Y Combinator. Il modello consisteva nel far stare gli studenti insieme a Paul Graham e ad altri fondatori di start-up durante il periodo di incubazione. In cambio Y Combinator si prendeva il 6% delle startup che stavano per nascere.
In Y Combinator comparì il diciannovenne Sam Altman ma anche Alexis Ohanian e Steve Huffman che poi fondarono Reddit. La percentuale di accettazione delle persone in Y Combinator era del 3.5%.
Era nato un nuovo modello di Venture Capital.
Dopo Peter Thiel, Elon Musk, Paul Graham, vanno assolutamente citati altri due protagonisti.
Nel 2009 Marc Andreessen, il fondatore di Netscape e membro del board di Facebook, lancia una nuova società di VC insieme a Ben Horowitz. Crearono una società A16z che aveva un modello simile a Y Combinator.
Software is eating the world
Marc Andreessen
Uno dei primi investimenti fu in Skype che poi fu venduta a Microsoft per 8.5B$.
Andressen e Horowitz investirono in Nicira, la società fondata da Martin Casado e focalizzata sul concetto di Software Design Networking, che fu venduta poi a Vmware per 1.26B$. Investirono in Okta, fondata da Todd McKinnon, che poi diventò in pochi anni un unicorno (società con capitalizzazione sopra 1 B$).
Nel 2010 investirono 250.000$ in Instagram pagata poi da Facebook 1B$. Andressen e Horowitz guadagnarono dall’operazione Instagram 78M$ (un ritorno del 312X).
In soli 18 mesi riuscirono a guadagnare 100M$. La lista dei loro investimenti azzeccati è lunghissima: Facebook, Twitter, Groupon, Zynga, Github e tanti altri.
Silicon Valley is gripped by the cult of the individual but those individuals trepresent the trumph of the network
Matt Clifford – The Power Law
8. Dagli anni 2000 fino ad oggi: la supremazia di Sequoia Capital
Nonostante i nuovi modelli di VC come Y Combinator e A16z, Sequoia Capital ha mantenuto negli anni un ruolo da leader. Uno dei segreti è stato il rapporto stretto tra Moritz e Doug Leone. Il primo più strategico ed il secondo più operativo. Moritz e Doug Leone si sono succeduti al fondatore Don Valentine dopo il suo ritiro.
Nel 2009 Moriz e Leone, pur rimanendo in carica, lasciano la guida di Sequoia a Jim Goetz, ex dipendente del fondo VC Accel, e Roelof Botha, ex CFO di Paypal. Fu proprio Botha ad occuparsi dell’investimento in Youtube.
Sequoia si adattò anche ai tempi. Nel 2009 lanciò lo “scouts program” una sorta di variazione di Angel investing e nel 2010 lanciò il Basecamp per fondatori, una sorta di eventi di networking tra fondatori di start-up.
Nel 2010 la scommessa vincente di Sequoia fu whatsapp, poi fu Dropbox, poi ancora ServiceNow che garantì 1B$ di guadagno fino ad arrivare ai nostri giorni con Stripe che nel 2021 fu valutata 95B$.
All’inizio del 2021 Sequoia Capital Global Equities gestiva 10B$. Negli anni 2018-2021 il rendimento raggiunto superava il 34% annuo raddoppiando la performance dell’S&P500
9. Conclusioni
The Power Law di Mallaby è un libro che consiglio a tutti da leggere, sia a chi è a digiuno dei concetti di Venture Capital e Silicon Valley e sia chi ne sa già. Spiega molto bene le dinamiche del mondo tecnologico ed è denso di aneddoti.
Perché si intitola The power law? Perché il concetto di curva esponeziale è quello che ha definito la nostra epoca, si è passato da un mondo lineare ad un mondo esponenziale come ben descritto da Nassim Taleb in tutti i suoi libri.
Il concetto esponenziale si applica alle rete internet, al protocollo Ethernet, alle community, ai social e anche al Venture Capital.
The Power Law richiede tempo ed energie ma vi assicuro che ne vale la pena.
Chi è Sebastian Mallaby?
Sebastian Mallaby è autore di numerosi libri, tra cui The Power Law, More Money Than God, The Man Who Knew e The World’s Banker.
Ex redattore collaboratore del Financial Times e due volte finalista del Premio Pulitzer, Mallaby è Paul A. Volcker Senior Fellow per l’economia internazionale presso il Council on Foreign Relations.
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Link Interessanti
- Arthur Rock
- Biografia di Don Valentine
- Nolan Bushnell (Founder di Atari)
- Documentario “Something Ventured”
- Kleiner and Perkins
- Biografia di Bob Metcalfe
- Vinod Khosla
- Biografia di Michael Moritz
- Biografia di Masayoshi Son
- Benchmark capital firm
- Andy Bechtolsheim tra i primi quattro investitori in Google
- David Cheriton tra i primi quattro investitori in Google
- Ram Shriram tra i primi quattro investitori in Google
- Jeff Bezos tra i primi quattro investitori in Google
- Peter Thiel
- Paul Graham blog
- Essay di Paul Graham tradotto da me e citato nel suo blog
- Y Combinator
- Andressen e Horowitz
- Andressen and Horowitz – a16z
- Doug Leone
- Sequoia Capital
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