La scrittura efficace esiste veramente? Luisa Carrada risponde


Scrittura Efficace. Lavoro dunque scrivo di Luisa Carrada

Il compito del sapere non è più quello di ridurre la complessità, ma di nuotarci dentro

David Weinberger

Perchè mi dovrei preoccupare della “Scrittura efficace”? Ti starai domandando. Non sono un giornalista. Poi tutti parlano di scrittura efficace, ma che significa?

Proviamo a fare chiarezza. Siamo nel Chaos e dentro al chaos devi saperti muovere.

E tu dirai, ma quale chaos? Io ancora non ho capito.

Provo con degli esempi. Devi scrivere una mail importante al tuo capo e lui da solo un sguardo alle prime frasi. Ti serve un modo per dire tutto in tre frasi. Vuoi scrivere un testo “bomba” per il tuo blog su quel viaggio che hai fatto e vuoi catturare l’attenzione distratta del lettore. Devi scrivere un documento per conquistare un nuovo cliente.

Più chiaro ora?

Io sono cresciuto a scuola con l’obiettivo di riempire almeno tre colonne del foglio protocollo (gli anni passano..). All’inizio erano molto distanti le tre colonne. Usavo qualche trucco, parole scritte un pò più large, quale frase copiata.

E oggi? Oggi è cambiato tutto. Nuotiamo nella complessità e nel chaos dell’informazione. I consigli del libro “Lavoro, dunque scrivo!” di Luisa Carrada non sono più strumenti del mestiere di editor ma sono strumenti di sopravvivenza per ognuno di noi.

Non è solo un libro, è una sorta di punto di riferimento per la scrittura efficace. Io me lo sono letto tutto, sottolineato e ogni tanto mi rileggo i paragrafi che mi interessano. Purtroppo non sempre metto in pratica come dovrei, ma almeno ci provo.

Lo stile che usa Luisa Carrada vorrei sintetizzarlo con un verbo: cullare. Le parole che usa, i formati, le citazioni, gli spazi. Luisa Carrada ti culla e ti coccola mentre lo leggi.

Ho provato ad appuntarmi i consigli di Luisa Carrada. Spero possano essere utili a te che sei alle prese con il chaos.

1. La scrittura e le sue fasi

Proprio come costruire una casa non consiste nel tirare su mattoni, scrivere non significa mettersi davanti ad un foglio bianco o a uno schermo vuoto a buttar giù parole e frasi una dietro l’altra. Significa prima di tutto progettare. Cinque minuti per una email importante, pochi giorni per una brochure, mesi o anni per un libro.

Luisa Carrada- Lavoro, dunque scrivo

La scrittura è un processo che può essere diviso in tre fasi.

  1. Progettazione – Pre-writing: è composta da 4 fasi che si intrecciano continuamente.
    • Raccolta delle informazioni: ti sembrerà di non concludere nulla. Puoi usare tutti i modi possibili per raccogliere le informazioni, dai più convenzionali (libri o ricerche su internet) fino ai metodi più strani (ascoltare cosa dicono le persone mentre si è in fila al supermercato, intervistare le persone, leggere le scritte su di un muro). Tutto è informazione.
    • Organizzazione delle informazioni: gli strumenti sono infiniti. Dal taccuino ai software per prendere note (note, evernote, pocket) o ad un file di testo. Mentre organizzi le informazioni puoi inziare a progettare i futuri capitoli. Si fanno liste, schemi e si scrivono note e titoli. Anche le mappe mentali sono uno strumento utile.
    • Scrivere il brief: il brief è un paragrafo che contiene il vero obiettivo. Perchè sto scrivendo? In questo paragrafo puoi chiarire l’obiettivo principale, il tuo punto di vista, lo stile che vuoi usare, lo stile o l’accento nei singoli capitoli, le parole chiave e le parole che non dovrai usare mai.
    • Scrivere Il concept: la scaletta delle cose da dire, una prima bozza dell’indice.
  2. Redazione – Free-writing: l’unico segreto di questa fase è scrivere, scrivere, scrivere ogni giorno. Prendere il ritmo.
  3. Revisione – Re-writing: dopo una bella pausa inizia la revisione, una vera e propria riscrittura. Per una mail o un testo corto può bastare una sola rilettura, ma per altri contenuti la revisione va fatta a strati, scendendo sempre più nel dettaglio. Accuratezza e pignoleria.

Se ti interessa approfondire il processo di scrittura leggi l’articolo “Come Scrivere un libro? 33 consigli di Stephen King”


2. Come è cambiata la lettura sul web

La lettura non è più la stessa. Internet ha completamente rivoluzionato il modo con cui leggiamo. La lettura completa e profonda pre-internet non esiste più. Quando apri una pagina web , i tuoi occhi vanno in alto a sinistra, poi in basso e solo alla fine in alto a destra. Ciò che attira l’occhio sono i titoli. Le prime 2 o 3 parole sono le più importanti.

Se stai leggendo dall’inzio questi appunti sei un eroe. Tutti gli altri si saranno voluti fare un’idea gettando un’occhiata ai titoli e all’indice e poi hanno deciso se continuare o no.

La lettura è cambiata e anche il nostro cervello e le nostre abitudini. O la scrittura si adegua a questi cambiamenti oppure sarà destinata ad essere seppellita.

3. Consigli per rendere leggibile un testo

Complicare è facile, semplificare è difficile. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare

Bruno Munari – designer

Qui iniziamo ad entrare nel vivo della scrittura efficace.

  • La scrittura non è fatta solo di lettere, parole e numeri, ma anche di spazi, font, stili, colori. Guardare un testo è la prima cosa che facciamo. Quanti libri non abbiamo mai letto perchè il testo era scritto troppo stretto, senza spazi e immagini?
  • Gli spazi sono fondamentali. Danno ritmo, come le pause nella conversazione. Invitano alla lettura. Gli spazi moltiplicano i punti di attenzione e di ingresso al testo.
  • Il paragrafo è l’unità di misura del testo e l’organizzazione dei paragrafi indica al lettore la strada.
  • I font sono importanti. Scegli quello giusto, trova il tuo stile. Per email, istruzioni e ogni testo da comprendere al volo usa Arial, Verdana, Tahoma, Trebuchet. Per testi lunghi usa Times New Roman, Courier, Garamond, Georgia.
  • Usa il grassetto per evidenziare una o più parole importanti all’interno del testo, il sottolineato per i link, il corsivo per parole tecniche, parole straniere, titoli di opere. Maiuscoletto come alternativa leggera ed elegante al MAIUSCOLO.
  • Allinea il testo a sinistra.
  • Sperimenta nuove forme oltre al testo continuo. Schede, tabelle, faq e checklist.

Conosciamo tutti il senso di claustrofobia e di soffocamento che ci avvolge quando sul web ci si para improvvisamente davanti una pagina-muro o apriamo una email-flusso-di-conoscenza. C’è un unico modo di entrarvi: dalla prima parola in alto a sinistra. È come infilarsi in un tunnel, immergersi in apnea.

Luisa Carrada- Lavoro, dunque scrivo

4. Come strutturare un testo

Non siamo nati per leggere. È passato solo qualche migliaio di anni dall’invenzione della lettura. L’invenzione ha portato con sé una parziale riorganizzazione del nostro cervello, che, a sua volta, ha allargato i confini del nostro modo di pensare mutando l’evoluzione intellettuale della nostra specie.

Marianne Wolf – Proust e il calamaro

Puoi esplorare diverse modalità di strutturare il testo, alternative al modello classico introduzione-esposizione-conclusione.

Esistono due modi molto efficaci per strutturare un testo.

  1. Struttura a Piramide rovesciata
    • in cosa consiste: scrivi subito la cosa più importante all’inizio del testo (titolo, sottotitolo, abstract, inzio). “Che cosa ha bisogno di sapere subito il lettore?”
    • dove utilizzarla: web, email, testo molto lungo, lettura su smartphone e in qualsiasi caso il tempo per la lettura è poco e devi attirare l’attenzione del lettore
  2. Struttura a 5 scatole
    • in cosa consiste: cominciare da lontano con un dettaglio interessante, senza svelare quello che si vuole dire. Suddividere il testo in 5 parti.
      • L’attacco: un’immagine o un dettaglio che tirano il lettore dentro il testo. Puoi iniziare anche con una domanda.
      • Le linee generali di quanto si va a esporre: un progetto, un avvenimento, un’idea.
      • L’esposizione narrativa.
      • Informazioni meno importanti, ma che aiutano a definire il quadro.
      • Una conclusione forte ed emotiva con una citazione o un’immagine che restino impresse nella memoria del lettore.
    • dove utilizzarla: in un qualsiasi testo dove vuoi coinvolgere emotivamente il lettore

Anche all’interno della frase puoi applicare gli stessi concetti usati per il testo. Spostare una parola all’inzio può cambiare il senso o migliorare la comprensione.

Il web non è il regno dei testi brevi, ma dei testi ben strutturati, al loro interno e lungo più pagine. Strutturati, non frammentanti. Testi architettonici, con molteplici e funzionali punti di ingresso.

Luisa Carrada – Lavoro, dunque scrivo

Consiglio

Se un testo ti colpisce e non vedi l’ora di continuare a leggere e arrivare a capire dove ti sta portando, prova a smontarlo. Stampa il testo, prendi matite e pennarelli e fai un’analisi di dettaglio del testo. Qual è la sua struttura? Come inizia? Parte da lontano? Com’è costruita la conclusione?

5. Trucchi per scrivere in modo chiaro

  • I periodi brevi sono più chiari e leggibili di quelli lunghi. Una frase non dovrebbe superare le 25 parole.
  • In una frase verbo e soggetto devono essere vicini.
  • Limita più possibile gli incisi e le parentesi.
  • Elimina quante più virgole possibile.
  • Inizia sempre con le informazioni principali.
  • Tra chiarezza ed eleganza, privilegia la chiarezza.
  • Evita gli acronimi ed il lessico specialistico.
  • Usa la forma attiva, limita la forma passiva.
  • Le frasi più importanti di un testo sono quelle iniziali e quelle finali.
  • La sintassi non deve essere complicata, ma può essere complessa se serve alla sua funzione comunicativa.
  • Limita congiunzioni e avverbi.

Se ti interessa come scrivere in modo chiaro, leggi l’articolo Vuoi scrivere e non sai chi è William Zinsser?


6. Come usare le parole giuste

Tutti noi, quando leggiamo, abbiamo un vocabolario vasto come un lago, ma quando scriviamo attingiamo a un vocabolario ristretto come uno stagno.

Roy Peter Clark – Wrting Tools

Per capire come non usare le parole basta leggere le comunicazioni della pubblica amministrazione. Forma impersonale, tecnicismi, forma passiva, parole astratte e generiche, più sostantivi di verbi, tanti gerundi.

La semplicità e la leggerezza è un’arte. Riesci a raggiungerla quando hai capito a fondo un argomento. Solo allora riuscirai a spiegarlo in modo semplice e chiaro.

Secondo Tullio De Mauro il vocabolario di base è costituito da tre fasce:

  • VOCABOLARIO FONDAMENTALE 1991 parole. Le più usate in assoluto nella nostra lingua (esempi: cibo, lavoro, pane).
  • VOCABOLARIO DI ALTO USO 2750 parole. Molto usate, ma meno di quelle del vocabolario fondamentale (esempi: pasto, guadagno, pasta).
  • VOCABOLARIO DI ALTA DISPONIBILITÀ 2337 parole. Poco usate nella lingua scritta, ma molto in quella parlata (esempi: mensa, salario, lasagna).

Per migliorare la leggibilità e farti capire da più persone possibli, utilizza le parole del vocabolario di base. Se ti capita di pensare che il testo è troppo semplice e poco elegante, cambia rotta e torna a concentrarti sulla semplicità e sulle parole giuste. Una sola parola messa nel punto giusto può dare vita ad un testo.

La leggerezza per me si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l’abbandono al caso.

Italo Calvino – Lezioni Americane

Consigli su come usare le parole giuste:

  • Fai uso di tutto il vocabolario a tua disposizione, non limitarti.
  • Quando vuoi farti capire proprio da tutti, scegli le parole del Vocabolario di Base
  • È sempre possibile spiegare con parole semplici quelle più difficili
  • Non usare gerghi inutili e limita i tecnicismi. Usa un termine tecnico solo quando non c'è un’alternativa più semplice.
  • Esiste sempre un modo semplice per spiegare le cose complesse, se le hai capite bene.
  • Le parole concrete e precise sono da preferire a quelle astratte e generiche
  • Se usi le parole adatte aiuti anche il motore di ricerca a trovare i tuoi contenuti.
  • I verbi rendono vivo un testo. Troppi sostantivi lo rendono pesante.
  • Iniziare un testo con un verbo all’infinito da slancio alla lettura
  • Evita i sostantivi particolarmente lunghi (-zione o -izzazione)
  • Preferisci l’articolo determinativo all’indeterminativo (meglio “il lo la” di “un uno una”)
  • Usa le preposizioni più semplici e brevi.
  • Abolisci: “volto a, onde, nell’intento di, con l’ausilio di..”. Meglio “per con su da senza”
  • Limita l’uso dell’avverbio. “Sostanzialmente, Indubbiamente, Successivamente, Relativamente, Tempestivamente, Cortesemente…”
  • Meglio un verbo forte senza avverbio.
  • Limita l’uso dell’aggettivo. Usa l’aggettivo solo per aggiungere dettagli, informazioni, sfumature, non enfasi.
  • Non usare aggettivi generici come “efficace, efficiente, integrato, opportuno, adeguato”.
  • Non usare aggettivi troppo emozionali “favoloso, fantastico, mitico, eccitante”.
  • Usa le parole straniere solo quando non hanno un’alternativa in italiano.

7. Scrittura efficace: come scrivere un testo breve

  • Evita le ritualità introduttive, vai dritto al punto.
  • Evita “A tal fine, ciò detto, in quest’ottica, in questo contesto, nello scenario attuale con la presente si comunica che ecc. ecc”.
  • Evita le ridondanze e le ovvietà.
  • Evita le frasi tipo “Le ricordiamo che, Precisiamo, Aggiungiamo, Rammentiamo, Comunichiamo, È interessante notare che ecc”.
  • Quando credi di aver tolto tutto, non ti fermare continua con la potatura.
  • Tagliare è una competenza importante. Devi prima aver definito il tuo obiettivo, cosa vuoi comunicare, cosa cerca di capire il lettore, analizzare il testo e poi alla fine tagliare senza pietà.
  • Evita le abbreviazioni. Il lettore non le capisce.

Come non scrivere un testo breve

Ciò detto, vorrei precisare che, in quest’ottica, la scrittura efficace è importante. Distinti Saluti.

8. Come scrivere un micro-contenuto

Poche parole per far sentire “il profumo dell’informazione”.

Luisa Carrada

Dedica ai micro-contenuti la stessa attenzione che dedichi ai macro-contenti. I micro-contenuti devono catturare l’attenzione del lettore ed invogliarlo a leggere il contenuto più lungo.

Luisa Carrada li chiama i punti di ingresso al testo.

  • Titoli e Sottotitoli. Sono le prime cose che si vedono ancor prima delle immagini. Sono decisivi perchè il lettore decida di continuare.
    • Titoli informativi: sono quelli che piacciono a motori di ricerca e sono la risposta ad una domanda precisa.
      • Esempio: Come scrivere un micro-contenuto.
    • Titoli “intelligenti” e misteriosi: utilizza titoli più misteriosi che non svelano subito il contenuto solo se ti rivolgi ad una comunità di lettori affezionati. Avrai meno bisogno del lettore che arriva dal motore di ricerca.
      • Esempio: Il Micro-contenuto che non ti aspetti.
  • Oggetto della email. Deve farti voglia di aprire la mail. 70 battute al massimo, meglio 60 o 50. 20-30 nel caso di lettura su smartphone. L’oggetto può essere informativo o più criptico, dipende dall’obiettivo. Con l’oggetto si possono fare molte cose.
    • cominciare il messaggio della mail
    • anticipare l’elemento più importante
    • fornire una cornice, informativa o emotiva, che orienta la lettura
    • incuriosire
  • Tagline. Un esempio Nike “Just do it”. Nel web la tagline è preceduta solo dal logo e dal nome del sito. Valgono le solite regole, semplicità e precisione. Non dire tutto. Solletica solo l’appetito.
  • Le parole di un link. Sono le prime cose che si vedono, sono valutate molto dai motori di ricerca, sono importanti quanto il titolo e il sottotitolo. Valgono le solite regole, semplicità, precisione e pertinenza. Un link è una porta: serve per andare da un’altra parte. Meglio assicurarsi che il lettore sia arrivato fino in fondo. Per scrivere buoni link mettiti sempre dalla parte del lettore.
  • Titolo della pagina web e descrizione della pagina (SERP)
    • Titolo e descrizione devono contenere la parola chiave, senza essere troppo artificiosi
    • Stai nei limiti: 65 battute per il titolo e 155 per la descrizione
    • Testi specifici per ogni pagina ma con criteri comuni per tutto il sito.
  • Testo Alternativo. È il testo associato ad un’immagine. A chi non può vedere un’immagine, il testo racconta l’immagine in parole.
    • associa sempre un testo ad un’immagine
    • scrivi un testo specifico per ogni immagine
    • breve ma non sciatto
    • inserisci parole chiave
  • Tag
    • parole che il lettore cercherebbe per trovare proprio quel contenuto.
    • parole precise e concrete
    • almeno due parole, nomi propri
    • parole che gli altri hanno usato come tag per calssificare contenuti simili
  • Parole chiave
  • Messaggi twitter
  • Messaggi con un numero massimo di caratteri

9. Come scrivere una lista

Io sono un amante delle liste. Penso proprio che l’avrai capito.

Una lista costringe chi scrive a fare chiarezza e mettersi nei panni di chi legge. Quali sono le informazioni essenziali? Qual è l’ordine con cui devono essere lette?

Non usare la lista solo quando devi scrivere un elenco o le istruzioni. Utilizza le liste quando vuoi alleggerire il testo. In un elenco servono meno parole per andare dritti al punto.

Un elenco può essere puntato o numerato. È meglio numerare quando c’è un ordine di importanza, ci sono dei passi ordinati da seguire o il titolo annuncia il numero di voci.

Consigli su come scrivere una lista

  • Adotta l’allineamento a sinistra, non il giustificato: le voci sono brevi.
  • Non mettere il punto e virgola alla fine di ogni voce: la pausa c’è già, è lo spazio.
  • Non introdurre l’elenco con “di seguito elencati”, “qui di seguito”, “nell’elenco sottostante”: è un elenco.
  • In un elenco non devi esserci mai un richiamo del tipo “nel primo punto” o “a proposito del punto 4”.
  • Non fare solo elenchi. Potresti diventare monotono. Ho fatto troppi elenchi in questo articolo? :)
  • Le slide sono considerate il regno degli elenchi. Nelle slide fai a meno dei punti elencati, utilizza le parole e gli schemi
  • Gioca con gli elenchi, non seguire sempre gli schemi classici. Sii creativo.

10. Quando ripetere

Sin da piccoli a scuola, ci dicono di evitare assolutamente le ripetizioni. Non è sempre vero. Utilizza le ripetizioni in modo saggio. Attraverso le ripetizioni puoi essere più preciso, puoi dare enfasi, puoi dare ritmo, puoi orientare, puoi essere più efficace nel comunicare.

  • La ripetizione non va evitata come la peste, ma usata con consapevolezza, e anche con gusto.
  • Tutto può essere oggetto di ripetizione: parole, frasi, sintassi, titoli, suoni, immagini, idee.
  • I sinonimi perfetti non esistono.
  • Nei testi di servizio bisogna chiamare le stesse cose sempre nello stesso modo.
  • Per essere chiari, il nome può essere meglio del pronome.
  • Le parole si scelgono meglio dopo averle anche viste e ascoltate.
  • Le ripetizioni virtuose sottolineano, chiariscono, persuadono, emozionano, orientano, aiutano a ricordare.

11. Come creare il tuo stile

Lo stile è qualcosa difficile da descrivere. Scaturisce dall’insieme delle nostre scelte. Sintassi, lessico, struttura, ritmo.

Lasciati cullare dalle regole di Luisa Carrada.

  • sintassi piana, che non tolga il fiato
  • parole concrete e precise, in sintonia con il nostro pubblico
  • preferenza ai verbi rispetto ai sostantivi
  • preferenza alla forma attiva rispetto alla passiva
  • non anteporre sempre l’aggettivo al sostantivo
  • solo quando è possibile e opportuno, preferire l’indicativo al congiuntivo
  • (ogni tanto, anzi raramente) cominciare pure una frase con una congiunzione
  • abolire le maiuscole “di riverenza” o “di rispetto”, soprattutto all’interno delle parole (Le, Voi, Vi, Le, porgerLe, offrirVi); fare eccezione solo con monsignori, vescovi, rettori, ministri, ambasciatori
  • non basta l’utilizzo del “Tu” per agganciare il lettore. Conta l’uso delle parole che il lettore riconosce come sue ed il rispetto del suo tempo
  • dosare l’uso del punto esclamativo
  • evitare le formule di cortesia
  • esercitarsi e giocare con stili diversi aiuta a costruire il proprio. Un ottimo esercizio è anche quello di riconoscere lo stile degli altri.

Scrivi con una persona precisa in mente. Quando scrivo l’annual report del gruppo Berkshire Hathaway’s, faccio sempre finta di stare parlando con le mie sorelle. Non faccio fatica a immaginarle: sono molto intelligenti, ma non sono esperte di conti e finanza. Il linguaggio specialistico le confonderebbe. Il mio obiettivo è dar loro le informazioni che io mi aspetterei di ricevere se fossi al loro posto. Per riuscirci non ho bisogno di essere Shakespeare; devo avere invece il desiderio sincero di informarle. Nessun familiare a portata di mano? Vi presto i miei: cominciate così: “Care Doris e Bertie”.

Warren Buffet

12. Trova le parole che fanno vedere

Per il lettore un testo è fatto prima di un’immagine, poi del suo significato e poi di nuovo di immagini, che prendono forma nella sua mente man mano che prosegue nella lettura. Come arricchire il teatro della mente attraverso parole che fanno vedere e immaginare.

Luisa Carrada

Puoi disegnare o dipingere con le parole. Interessa il lettore descrivendo i dettagli, non essere generico. Cerca di farti capire sempre, parti da qualcosa che il lettore conosce e poi portalo verso qualcosa che non conosce. Visioni e racconti possono emozionare, soprattutto se parlano di una particolare persona.

Fin dall’inizio ho imparato che attraverso un piccolo episodio racconti una grande storia, perché la storia raccontata attraverso un’esperienza personale, attraverso il piccolo aneddoto della vita di un uomo, di un villaggio, può spiegare molto di più che se scrivi “Ieri, seimila morti…” Seimila morti nessuno li vede, ma un solo morto che ha famiglia, che ha bambini, quello impressiona.

Tiziano Terzani –  La fine è il mio inizio

13. Parole e numeri

In un testo discorsivo i numeri espressi in cifre si vedono meglio e attirano l’attenzione, perché l’occhio li isola facilmente rispetto alle lettere. Documenta sempre i numeri con l’indicazione della fonte, completa di link.

I numeri funzionano particolarmente bene nei titoli, nei sottotitoli, negli oggetti delle email e in tutti quei microtesti. L’infografica è il trionfo dei numeri.

Cifre o lettere?

La comunicazione online ha dato un bello scossone anche alle indicazioni redazionali su come scrivere i numeri. La più classica invita a scrivere in lettere i numeri fino a nove, in cifre quelli che vengono dopo.

La tendenza oggi è decisamente verso le cifre, anche per i numeri sotto il 9, in particolare nei testi per lo schermo e nei microcontenuti quali titoli, sottotitoli, oggetti delle email, didascalie. Ovviamente, se il numero ha molti zeri, la forma mista è preferibile: 12mila, 30 milioni.

Contesto, coerenza, obiettivo comunicativo, leggibilità e buon senso dovrebbero ispirare ogni scelta.

Luisa Carrada

Conclusioni

Un ultimo elenco, per te che sei saltato subito alle conclusioni :).

Se invece sei tra gli eroi che si sono letti tutti i paragrafi ti concedo di passare subito alla ricchissima collezione dei link. Ma se vuoi rinfrescare la tua memoria…

  • Saper scrivere in modo efficace è fondamentale non solo per i professionisti della scrittura
  • la lettura non è più la stessa. Internet ha completamente rivoluzionato il modo con cui leggiamo. O la scrittura si adegua a questi cambiamenti o sarà destinata ad essere seppellita
  • guardare un testo è la prima cosa che facciamo. Quanti libri non abbiamo mai letto perchè il testo era scritto troppo stretto, senza spazi e immagini?
  • ragiona su come strutturare ogni testo
  • scrivi in modo chiaro
  • preferisci i verbi rispetto ai sostantivi
  • preferisci la forma attiva rispetto alla passiva
  • usa le parole giuste. Fai uso di tutto il vocabolario a tua disposizione, non limitarti
  • esiste sempre un modo semplice per spiegare le cose complesse, se le hai capite bene
  • abituati a scrivere un testo breve in modo efficace. I micro-contenuti sono dapertutto
  • usa le liste. Una lista costringe chi scrive a fare chiarezza e mettersi nei panni di chi legge
  • utilizza le ripetizioni in modo saggio. Attraverso le ripetizioni puoi essere più preciso, puoi fare enfasi, puoi dare ritmo, puoi orientare, puoi essere più efficace nel comunicare
  • non creare in modo artificioso il tuo stile. Esercita e gioca con stili diversi. Ti aiuterà a costruire il tuo. Quando leggi cerca sempre di riconoscere lo stile degli altri
  • trova le parole che fanno vedere
  • utilizza i numeri. Funzionano particolarmente bene nei titoli, nei sottotitoli, negli oggetti delle email e nei microtesti.
  • l’unico modo per imparare a scrivere è scrivere.

Chi è Luisa Carrada?

Luisa Carrada

Luisa Carrada è autrice del sito e del blog mestierediscrivere e di alcuni libri in cui ha raccontato le sue avventure di editor sempre in bilico tra carta e digitale. Il suo blog è uno dei punti di riferimento in Italia per gli amanti della scrittura e della lettura. Ci sono più di 1500 post. Insegna alle aziende a ideare, smontare e rimontare testi, e a trovare il loro unico e inconfondibile tono di voce


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