Thinking in bets di Annie Duke


Thinking in bets di ANnie Duke

Two things determine how your life turns out: the quality of your decisions, and luck. Recognize the difference between the two.

Thinking in Bets, Annie Duke

Che cos’è una scommessa? Una scommessa non è altro che una decisione presa su un futuro incerto: questa è la risposta di Annie Duke, campionessa mondiale di Poker.

Eppure sono cresciuto con un’idea negativa della scommessa forse perché l’ho sempre collegata al gioco d’azzardo, al rischio. Ma si in fondo meglio stare tranquillo, non rischiare, puntare ad un futuro certo e solido. Poi all’improvviso un giorno ti svegli e capisci che tutto è incerto, che nella vita le certezze sono poche e che il futuro è quanto di più incerto possa esistere.

E allora? Dobbiamo prendere continuamente decisioni o fare delle scelte nel bel mezzo di una nebbia fitta fitta.

Chi meglio di una campionessa mondiale di poker come Annie Duke può darci qualche consiglio?

Così ho iniziato a leggere Thinking in bets di Annie Duke. Non esiste la traduzione in Italiano ma niente paura, il libro è scritto in un inglese leggibile e non difficile, basta ogni tanto andare a cercare qualche parola su un traduttore ed il gioco è fatto!

Un giudizio veloce: è un bel mix tra un manuale Americano con le regole da seguire ed un libro con tanti esempi ed esperienze personali. Godibile e pieno di spunti.

Cosa mi è restato? Proviamo a fare il solito elenco.

1. Un cattivo risultato non significa una cattiva decisione

Qualificazione dei mondiali di calcio del Quatar 2022. L’Italia non si qualifica ai mondiali. Ma come è possibile?

Mancini ha sbagliato la formazione! Non doveva far tirare il rigore a Jorgigho! Ma poi ha fatto giocare giocatori fuori forma!! I giocatori erano troppo pieni di sé, dovevano giocare giocatori più freschi e più giovani! Mancini si deve dimettere!

E se invece l’Italia avesse segnato i due rigori e si fosse qualificata ai mondiali? I commenti sarebbero stati gli stessi oppure completamente diversi? Forse tutti avrebbero detto che questa squadra avrebbe potuto vincere i mondiali! In fondo l’Italia aveva appena vinto i mondiali.

I titoli sarebbero stati diversi: Mancini ci porterà a vincere il mondiale del Quatar! Jorgigho decisivo, sarà l’arma segreta ai mondiali! Una squadra con il giusto mix di giocatori esperti e giovani!

È proprio vero, tendiamo a giudicare una decisione in base al risultato. Ipotizzo che Mancini abbia usato lo stesso processo decisionale sia per vincere l’Europeo nel 2021 che per la mancata qualificazione ai Mondiali del 2022.

Il risultato dipende dalle decisioni prese ma anche, in gran parte, dalla fortuna. Sottovalutiamo sempre il peso del caso, come ci ricorda Nassim Taleb nei suoi libri Giocati dal Caso, Il Cigno nero e Antifragile.

La vita non è come gli scacchi. Gli scacchi non contengono informazioni nascoste e la fortuna non è così importante. La vita è più simile al poker. Potresti prendere la decisione più intelligente e più attenta possibile ma poi perdere miseramente.

A great decision is the result of a good process – not that it has a great outcome.

Thinking in Bets, Annie Duke

2. Una buona decisione è il risultato di un buon processo

È molto duro rispondere “No. non lo so”? Vero? Si perché fatichiamo ad ammettere che non lo sappiamo, non sappiamo veramente cosa succederà. Tutti sono esperti e tutti sanno qual è la scelta giusta da prendere.

Saying “I don’t know” is a necessary step toward enlightenment. It is a prelude to every great decision.

Thinking in Bets, Annie Duke

Annie Duke ci consiglia di abbracciare il metodo del “Non lo so”. Una buona decisione presuppone due cose:

  • Abbiamo ammesso che non sappiamo cosa succederà. Non siamo sicuri. C`é un grosso margine di incertezza
  • Abbiamo pensato in termini probabilistici. Quante probabilità ci sono che questa cosa accada se faccio questa scelta? Se ragioniamo in questi termini siamo più consapevoli del fatto che possiamo aver successo o fallire a seguito di una decisione.

Good decision-makers try to figure out how unsure they are, making their best guess at the chances that different outcomes will occur.

Thinking in Bets, Annie Duke

3. Scommettiamo in base a quello che crediamo

Quando scegliamo siamo sicuri aver preso la decisione corretta perché crediamo di aver fatto la nostra analisi in modo razionale. In realtà la maggior parte delle volte prendiamo le nostre decisioni sulla base delle nostre credenze, cioè su ciò che crediamo essere la realtà.

Questo è il modo in cui siamo sicuri di creare le nostre credenze:

(1) Sentiamo qualcosa.

(2) Ci pensiamo e lo esaminiamo, determinando se è vero o falso.

(3) Solo dopo, formiamo la vostra convinzione.

In realtà costruiamo le nostre convinzioni in questo modo:

(1) Sentiamo qualcosa

(2) Crediamo che sia vero

(3) Solo qualche volta, in seguito, se ne abbiamo il tempo o la pazienza, ci pensiamo e lo esaminiamo, determinando se è, in effetti, vero o falso.

Negheremo tutti che sia questa la realtà ma la ricerca scientifica ha verificato che spesso costruiamo le nostre convizioni per sentito dire oppure perché si è sempre fatto così. Dobbiamo riflettere su questo aspetto perché tutte le nostre decisioni in fondo dipendono dalle nostre convinzioni e credenze.

Più sei “intelligente”, più sei bravo a crearti una spiegazione razionale delle tue convinzioni.

Se vogliamo fare qualcosa di buono, dobbiamo iniziare a mettere in discussione le cose di cui siamo convinti.

Declaring your uncertainty in your beliefs to others makes you more a credible communicator.

Thinking in Bets, Annie Duke

4. Metterci in discussione è così difficile?

Eh si, siamo nati proprio così. Abbiamo un’immagine di noi stessi molto positiva! Mica sono come lui! Io sono più bravo!

Guido meglio l’auto, sono più paziente, sono più simpatico, ho i denti più belli, la mia voce è più calda!

Questo è quello che ci ripetiamo in continuazione. Tendiamo a vederci migliori degli altri e ci confrontiamo spesso con gli altri. Cosa possiamo fare allora?

  • Proviamo a metterci in discussione
  • Ammettiamo i nostri errori
  • Esporiamo con la mente aperta i possibili risultati di diverse decisioni.
  • Pensiamo ad ogni decisione e ad ogni esperienza come un modo per imparare.

It’s easy to win a bet against someone who takes extreme positions.

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5. È difficile ragionare in modo aperto da soli.

Abbiamo capito che siamo pieni di limiti. Non riusciamo a riconoscere i nostri errori e le nostre convizioni che ci limitano. E allora?

Allora non ci resta che costruire un gruppo di persone con cui poter ragionare in modo aperto, con cui potersi mettersi in discussione. Un gruppo di persone che consideri l’accuratezza un valore importante quando si prende una decisione.

Sei sicuro che le cose stanno così? Vogliamo andare più a fondo? Verifichiamo?

Groups can improve the thinking of individual decision-makers when the individuals are accountable to a group whose interest is in accuracy.

Thinking in Bets, Annie Duke

Quali possono essere i valori comuni di questo gruppo? In che modo possiamo lavorare in gruppo per un migliore processo decisionale?

Per un migliore processo decisionale, Annie Duke dice che il nostro gruppo di persone dovrebbe essere più possibile:

  • Accurato: condividere tutte le informazioni possibili e mettere al centro dell’attenzione il valore dell’accuratezza. Le informazioni devono essere accurate e non per sentito dire.
  • Disinteressato: è importante vigilare sul fatto che non ci siano conflitti di interesse. Il gruppo deve disinteressarsi da chi provenga l’informazione, non deve essere legato alle proprie credenze o in preda ai bias tipo quello del risultato (una decisione è stata giusta solo se il risultato è stato positivo).
  • Scettico: il gruppo deve abbracciare l’incertezza. Oguno deve fare sempre “l’avvocato del diavolo”.

6. Consigli finali: le tecniche che ci aiutano a prendere decisioni migliori.

Pensiamo al futuro

Quando prendiamo una decisione, ragioniamo in che modo quella decisione potrà impattare sul nostro futuro. Quando ci immaginiamo il futuro mettiamo insieme le nostre esperienze passate ed andiamo ad utilizzare la corteccia celebrale pre-frontale che è proprio la parte del nostro cervello responsabile delle decisioni.

Immaginare il futuro ci aiuta a prendere una decisione migliore: questa teoria è stata confermata dagli studi di Jeremy Bailenson e Laura Carstensen dell’università di Stanford.

When you think about the past and the future, you engage deliberative mind, improving your ability to make a more rational decision.

Thinking in Bets, Annie Duke

Pensiamo ai rimpianti

Prima di prendere una decisione, pensiamo a come potremmo ripensare alla decisione presa sia nel futuro che nel passato. Quali rimpianti potremmo avere o quali gioie?

Pensare al rimpianto prima di prendere una decisione non solo può aiutarci a prendere decisioni migliori, ma anche aiutarci a trattare noi stessi in modo più gentile.

Il metodo 10-10-10

Poniamoci una serie di semplici domande prima di prendere una decisione.

Quali sono le conseguenze di ciascuna delle mie decisioni tra dieci minuti? Tra dieci mesi? Tra dieci anni?

Come mi sentirei oggi se avessi preso questa decisione dieci minuti fa? Dieci mesi fa? Dieci anni fa?

Facciamo questi viaggi attraverso il tempo, ci aiuteranno a prendere una decisione migliore.

Think about your happiness as a long-term stock holding, not focused on day-by-day movements.

Thinking in Bets, Annie Duke

Prendiamoci una pausa quando serve

Dopo una serie di risultati negativi è bene prendersi una pausa e non farsi troppo coinvolgere dalle emozioni negative.

La cosa migliore da fare, sia che si tratti di una discussione in una relazione o di una situazione sul lavoro, è impegnarsi preventivamente ad allontanarsi per qualche minuto per calmarsi.

Appena abbiamo la sensazione di essere in Tilt, allontaniamoci per qualche minuto o smettiamo di parlare o facciamo qualche respiro profondo.

Facciamo come Ulisse

Proviamo a fare proprio come Ulisse che si fece legare dai marinai prima di passare vicino alle Sirene.

Cosa significa in pratica? Ad esempio possiamo prendere in anticipo delle decisioni sulla perdita massima che possiamo accettare oppure sul tipo di cibo che possiamo mangiare.

Facciamo attenzione alle parole

Ascoltiamoci sempre quando parliamo, vigiliamo. Appena sentiamo che inziamo a dire:

  • Sono sicuro al 100%.
  • Non è possibile! Ci sono 0% di possibilità che accada.
  • Non posso credere a quanto sono stato sfortunato
  • Ho fatto un piano perfetto, non mi batterà nessuno!
  • Quelle persone sono degli idioti.
  • Avrei dovuto saperlo quando ho preso quella decisione!
  • Come posso essere così stupido?
  • Oggi è il giorno peggiore della mia vita

significa che abbiamo intrapreso la strada sbagliata.

Pianifichiamo il nostro scenario futuro.

Quando pianifichiamo uno scenario futuro, attiviamo tutta una serie di ragionamenti positivi che ci aiutano a prendere una decisione nel modo migliore.

  • Ci ricordiamo che il futuro è incerto
  • Abbiamo una visione più realistica del mondo
  • Ci prepariamo ad un risultato sia negativo che positivo.
  • Ci aiuta a proteggerci dal rimpianto o dall’euforia immeritata
  • Ci rende meno propensi a cadere in preda ai pregiudizi tipo il senno del poi.

Guardiamoci all’indietro

Most bets are bets against yourself. You are betting against all the future versions of yourself that you are not choosing.

Thinking in Bets, Annie Duke

Uno strumento efficace per prendere buone decisioni è guardarci all’indietro: il processo da seguire è il seguente.

Quale evento/risultato vuoi che accada? Quindi lavora all’indietro: cosa dovrebbe succedere per farlo accadere?

Pre-mortem

L’analisi pre-mortem è uno strumento che ci aiuta a scoprire cosa potrebbe andare storto prima che vada storto.

Fare l’analisi pre-mortem significa far finta di non aver raggiunto il risultato sperato e chiedersi: che cosa è andato storto?

L’analisi pre-mortem scritta ci può aiutare a prevenire possibili fallimenti.

The quality of our lives is the sum of decision quality plus luck.

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Chi è Annie Duke?

Annie Duke

Annie Duke LaBarr Lederer è una giocatrice di poker professionista e scrittrice statunitense. Nel 2004, le è stato assegnato il braccialetto d’oro delle World Series of Poker. È stata la prima vincitrice di premi nella categoria femminile nella storia delle WSOP. Annie Duke ha vinto le World Series of Poker Tournament of Champions nel 2004 e l’Heads-Up Poker Championship nel 2010.

Annie ora trascorre il suo tempo scrivendo su una serie di argomenti come il decision making, il controllo emotivo, i gruppi decisionali produttivi e l’accettazione dell’incertezza.

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